martedì 22 luglio 2008

L'istrione



Io sono un istrione
ma la genialità
è nata insieme a me
nel teatro che vuoi
dove un altro cadrà
io mi surclasserò
Io sono un istrione
ma la teatralità
scorre dentro di me
quattro tavole in croce
e qualche spettatore
chi sono lo vedrai…
lo vedrai…
In una stanza di tre muri
tengo il pubblico con me
sull’orlo di un abisso oscuro
coi i miei crac con i miei chi
e la commedia brillerà
del fuoco sacro acceso in me
e parlo e piango e riderò
nel personaggio… che vivrò
Perdonatemi se
con nessuno di voi
non ho niente in comune
io sono un istrione
a cui la scena dà
la giusta dimensione
La vita torna in me
ad ogni chi è di scena
che io sentirò
e ancora morirò
di gioia e di paura
quando il sipario sale
paura che potrò
non ricordare più
la parte che so già
poi quando tocca a me
puntuale sono là
nel sogno sempre uguale… uguale…
Io sono un istrione
ed ho scelto oramai
la vita che farò
procuratemi voi
sei repliche in città
e un successo farò
Io sono un istrione
e l’arte, l’arte sola è la vita per me
se mi date un teatro
e un ruolo adatto a me
il genio si vedrà… si vedrà…
Con il mio viso ben truccato
con la maschera che ho
in tono enfatico, discreto
versi e prosa vi dirò
con tenerezza o con furore
e mentre agli altri mentirò
fino a che sembri verità
fino a che io ci crederò…
Non è per vanità
quel che valgo lo so
e ad essere sincero
solo un vero istrione
è grande come me
ed io ne sono fiero

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