martedì 7 ottobre 2008

Il mio battito


Non ricordo quanti anni avessi,
quando per la prima volta vissi il senso dell'abbandono,
quel giorno, fu il giorno che,
diede il via alla mia ansia di vivere e lottare per non restare solaR
icordo nitidamente che ero piccola e la bicicletta era troppo grande per me,
la ruota sgonfia e intorno persiane accostate .

la strada fino a casa mi sembrava troppo lunga
e la bici troppo pesante,

al pensiero mi rivedo smarrita a pochi passi da casa ,
lontana e sola.

Le lacrime pungevano in attesa di sciogliersi,
l'orgoglio pressante ,
non potevo arrendermi
sarei arrivata a casa comunque,
le gote arrossate dall'afa collinare di un pomeriggio estivo.

Trasalii al tocco di quella mano sulla spalla,
istintivamente asciugai quella lacrima col dorso della mano ,
finalmete scorsi il cancello di casa, li cominciai a contare i passi,
50 passi ancora e quella mano sulla spalla che infondeva coraggio,
la mano diventò voce e la riconobbi "sei arrivata"....
..alzai gli occhi e senza parlare ringraziai.

Quello fu l'inizio , imparai cosi ad sconfiggere la paura,
ed imparai ad ascoltare il battito,

il mio battito percependolo da fuori,
io lontana dalla paura e dal mio cuore.

Tutto quello che accade dopo,
sebbene ne sia stata la protagonista assoluta ,

io l'ho vissuto da fuori .

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