
Il giovane ricercatore spirituale temeva le critiche.
Di conseguenza evitava gli altri e cercava Dio.
Per cercare Dio, però, cercava maestri e temeva le loro critiche.
Di conseguenza si comportava con loro sempre in modo impeccabile, come se avesse già conosciuto Dio.
Questo atteggiamento ipocrita lo dilaniava, lo confondeva e creava una frattura tra sé e sé.
Un giorno il suo maestro gli mostrò un teschio.
Il giovane disse: “Non capisco…”
“Qual è la tua paura?”
“Ho paura di essere criticato, di non essere all’altezza…”
“E cosa succede se sei criticato perché non sei all’altezza?”
“Che rimango solo ed emarginato”
“E cosa succede se rimani solo ed emarginato?”
“Che non faccio parte di un gruppo, di una comunità, di una famiglia, che sono solo”
“E cosa succede se sei solo?”
“Che non sono autosufficiente”
“E cosa succede se non sei autosufficiente?”
“Che non riesco a sopravvivere”
“E cosa succede se non riesci a sopravvivere?”
“Che muoio”
A quel punto il maestro diede il teschio in mano al discepolo e disse:
“La paura della morte è la causa di tutte le paure.
Tutte le paure ti fanno vivere come se tu fossi già morto. Se tu scopri cosa c’è oltre il tuo corpo, oltre le tue emozioni e oltre i tuoi pensieri, allora scopri cosa sopravvive alla morte. Se tu scopri cosa sopravvive alla morte, tu non temi più la morte. Se tu non temi più la morte, tu non temi più nulla. Se tu non temi più nulla, tu puoi finalmente Vivere libero.”
Il maestro si voltò e se ne andò… lasciando il giovane ricercatore con il teschio in mano.


come l'ha fatta semplice 'sto "maestro"...
RispondiEliminaProbabilmente per lui era facile ....
RispondiElimina