giovedì 30 ottobre 2008

L'ergastolo


Seduti su quella panchina immersi nel silenzio pur non parlando avvertivano il dialogo serrato che c’era tra loro, i loro pensieri seppur diversi nella forma erano gli stessi , cercavano di scacciare la paura la paura di quello che l’altro avrebbe potuto dire…e per non rischiare di dare il via continuavano a tacere …il silenzio tra loro man mano che passavano i minuti si gonfiava di aspettative , entrambi aspettavano un gesto dell’altro entrambi avrebbero voluto buttarsi uno nelle braccia dell’altro , via i pensieri via tutto , solo loro due e tutto quello che giaceva compresso nei loro cuori nei loro corpi …si sarebbero amati per sempre se solo fosse stato possibile …ma non sapevano vivere il momento non sapevano concedersi l’uno a all’altro per poche ore. Sapevano entrambi che non c’era soluzione ma non volevano ammetterlo lasciarsi liberi(liberi, suonava come una beffa lei libera non lo era mai stata e non sarebbe stata mai più) era la l’unica soluzione possibile. Una smorfia di dolore apparve contemporaneamente sui loro volti gli occhi dell’uno interrogavano l'altra. Lei guardo l’orologio e sempre senza parlare si avviò, lui la seguiva, adesso le stava dietro…osservava la sua andatura , lenta e fiera nello stesso tempo era davvero bella lei ai suoi occhi …arrivarono davanti a quel cancello lei si volto ruotando su se stessa fece un cenno con la mano e indietreggiando varcò la soglia. il cancello lentamente si chiuse …lui rimase li, lei scomparve nel buio delle patrie galere …lei di la non sarebbe mai più uscita se non per qualche ora...ma non era pentita almeno adesso c’era un motivo per non vivere.

2 commenti:

  1. poesia...poessia pura e limpida...che arriva dritta al cuore e lascia un sapore senza eguali...

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  2. beh, piu' che poesia voleva essere un racconto:P

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