martedì 25 novembre 2008

Neorealismo Italiano


Il Neorealismo Italiano, di fatto non è una vera e propria scuola cinematografica, perché è privo di manifesti, programmi e documenti fondativi.
Ciò che accomuna questi artisti è un atteggiamento nuovo di fronte al ruolo del Cinema in un momento drammatico come quello del dopoguerra e della ricostruzione.

Nell'Italia distrutta dalla guerra, il cinema diventa agli occhi del mondo uno dei simboli della volontà di riscatto degli italiani

Con il neorealismo lo schermo è il punto di fusione perfetto tra finzione e realtà, come non era stato mai in nessun altro momento, se non forse alla sua nascita,

Cinecittà è inagibile e i cineasti scendono per le strade e là costruiscono i loro set, dimostrando al mondo che l'Italia intera è uno straordinario set naturale e i suoi abitanti sono capaci di raccontarsi in molte storie.

Produrre film in Italia è come costruire una casa cominciando dal tetto [...]. Eppure nei teatri di posa italiani si continua a girare film. Meraviglia come soltanto ora, che non si hanno più i mezzi di una volta, la cinematografia italiana corrisponda a quello che è l'animo del paese. [...] Cinecittà, ieri così lussuosa, oggi è diventata un campo di concentramento di profughi. Come se non bastasse la maggior parte degli impianti sono stati trasportati al nord. Restano solo quelle macchine da presa e quei riflettori che alcuni cineasti di buona volontà seppero nascondere[...]




“Cinema italiano, Manca tutto ma si lavora lo stesso” dalla rivista in Mondo Nuovo,I, n1, 19 marzo1945, pag24


Per quanto riguarda la letteratura ANTONIO GRAMSCI si esprimeva cosi:

In Italia manca un'identità di concezione del mondo tra "scrittori" e "popolo"; cioè i sentimenti popolari non sono vissuti come propri dagli scrittori, né gli scrittori hanno una funzione "educatrice nazionale", cioè non si sono posti e non si pongono il problema di elaborare i sentimenti popolari dopo averli rivissuti e fatti propri [...].
In Italia, il termine "nazionale" ha un significato molto ristretto ideologicamente, e in ogni caso non coincide con "popolare", perché in Italia gli intellettuali sono lontani dal popolo, cioè dalla "nazione", e sono invece legati a una tradizione di casta, che non è mai stata rotta da un forte movimento politico popolare o nazionale dal basso: la tradizione è "libresca" e astratta, e l'intellettuale tipico moderno si sente più legato ad Annibal Caro o a Ippolito Pindemonte che a un contadino pugliese o siciliano".



PS.per illustrare i post si questa rubrica mi avvarrò di dipinti di impressioni italiani e di scene dei film che il hanno fatto neorealismo .


3 commenti:

  1. Ma come ti è venuta questa ispirazione? Il cinema e la letteratura che il neorelismo ha generato sono di una tristezza degna di cupe tinte. Forse sono state le calze nere di S.Pampanini di cui sopra (ehehehe). Penso di aver visto tutti i film del genere e letto buona parte di ciò che è stato scritto seguendo i canoni del movimento, ma sinceramente non lo rifarei. Ricordo però con simpatia proprio in "Riso amaro" le scene finali (ahahahah)... auguri per il proseguio, io sono intervenuto perchè chiamato in causa ma penso che per il futuro leggerò lo sviluppo del dibattito a distanza. ciao, v3l3no.

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  2. ciao v3l3no, chiamare in causa te mi sembra quasi doveroso dal momento che anche sotto mentite spoglio fungi da pungolo...capisco che il neorelismo possa non piacere...ma sicurante l'amara realtà di cui il movimento si occupo'
    ancora oggi da spunti di riflessione e cosi anche la letteratura....il dibattito con te sarebbe stato piacevole ci avrebbe a volte visti contrapposti ...e non capisco .sinceramente perche ...
    ciao lisa

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  3. Io penso che il neorealsimo in italia rappresenta uno fra i momenti più creativi e produttivi dell'arte italiana...che non ha avuto ai giorni nostri ancora chi lo superi in importanza. Sia per il grande coinvolgimento di tutte le arti, letteratura, cinema, pittura ecc e sia per la portata "nazionale".
    Volevo chiedere da dove hai preso la citazione di Gramsci, grazie! :)
    Cristina

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