….la follia...un tesoro e uno stimolo per vivere
e cercare di dare un senso all'esistenza ,
spesso vissuta come non senso..
.....io sono una sedia, una sedia su cui non siede nessuno....
...piango di tanto aspetto e di tanto aspettare....
Il libro non è intriso solamente di disperazione nera, di continue fughe da una realtà sostanzialmente squallida, di lunghi momenti di solitudine senza rimedio di un affetto,vi sono, infatti, pagine dense di vita e di voglia di ricominciare, quasi come se il dolore e la follia fossero delle tappe inevitabili per spalancare quelle finestre sull’esistenza che ci permettono di assaporare dolcemente fino in fondo anche un solo attimo della nostra quotidianità, di vedere e apprezzare un petalo cadere lentamente e volare via con uguale lentezza.
Una frase della merini mi pare che racchiuda in sé l’intero nucleo del suo vissuto, la rinascita dopo un tenue soffocato grido di dolore:
Cos’è il dolore?
Una traccia di nero della coscienza,
un segno di demarcazione
una cancellazione improvvisa.
Qualcuno che ti ha sfregiato,
ma più che sfregiato ti ha sepolto dimenticato.
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