sabato 28 febbraio 2009

Dante e Beatrice


Che Dante abbia professato per Beatrice un'adorazione idolatrica è una verità innegabile; che lei si sia burlata di lui e l'abbia respinto sono fatti testimoniati nella Vita Nuova. Morta Beatrice, perduta per sempre Beatrice, Dante giocò con la finzione di ritrovarla, per mitigare la tristezza; io personalmente penso che abbia edificato la triplice architettura del suo poema per introdurvi quell'incontro. Beatrice esistette infinitamente per Dante. Dante, molto poco, forse niente, per Beatrice; tutti noi siamo propensi, per pietà, per venerazione, a dimenticare questo penoso contrasto, indimenticabile per Dante. Leggo e rileggo le traversie del suo illusorio incontro e penso ai due amanti che l'Alighieri sognò nella bufera del secondo cerchio e che sono emblemi oscuri, anche se egli non lo comprese o non lo volle, di quella felicità che non ottenne. Penso a Francesca e a Paolo, uniti per sempre nel loro Inferno.


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