I luoghi comuni le frasi fatte hanno una loro valenza, si utilizza il luogo comune come tecnica empatica: affermando un'opinione condivisa, non si comunica nulla, ma si è quasi certi di attirare la simpatia dell'interlocutore. Adattando inoltre i luoghi comuni al particolare interlocutore - in base al gruppo di appartenenza - si manifesta inoltre l'appartenenza, o almeno la vicinanza, allo stesso gruppo e allo stesso modo di pensare.
Come la condivisione di un luogo comune crea fratellanza, così la negazione di un luogo comune è sgradevole, come violazione della regola di un gioco.
Io sostengo che la verità e' data dalla propria esperienzaed il luogo comune perde spessore nel momento in cui un fatto ne prova la non universalita'.
Sull'argomento Schopenhauer (notare la nonchalance con cui lo cito) amava dire: But to speak seriously, the universality of an opinion is no proof, nay, it is not even a probability, that the opinion is right. Che sarebbe: l'universalità di un parere non è la prova, anzi, non è nemmeno una probabilità, che il parere è giusto. Per chi come me sta quasi sempre dalla parte opposta (che equivale a quella del torto) di quella dove stanno tutti, una frase del genere è poesia.
RispondiEliminaSiamo sulla stessa sponda stavolta? incredibile!
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