Due ranocchie erano vicine di casa: una abitava in stagno profondo e discosto dalla strada, l’altra in una pozzanghera sulla strada stessa. Quella dello stagno consigliava l’altra a trasferirsi da lei, per godere una vita più comoda e più sicura, ma questa non le dava retta e diceva che non poteva staccarsi dalla sua dimora abituale; così andò a finire che passò di là un carro e la schiacciò. Così, anche tra gli uomini, ci sono di quelli che, attaccati loro sciocche abitudini, piuttosto che cambiare in meglio, son disposti a morire.
Ricordi questa storiella di Eli?
RispondiEliminaEli guardava con attenzione maniacale tutti i particolari del terreno: cicche di sigaretta, cartacce, sassi, semplice sporcizia. Nella sua mente era vivo ogni dettaglio, ogni sfumatura. Così si alternava il tempo delle foglie gialle e rosse, quello del calore che sale dall'asfalto e quello sconcertante del bianco della neve dove cercare i dettagli richiede una vista ancora più acuta. Quei contrasti cromatici quelle piccole cose erano il suo mondo. Un giorno però decise di alzare la testa e guardare il cielo, e così fece. Il cielo era di un azzurro stupendo e camminò, camminò guardando le nuvole bianche e soffici e camminò, e camminò fissando il cielo finchè non cadde in uno strapiombo e morì con negli occhi un mondo che non gli era mai appartenuto pagando un istante di distrazione dalle piccole stupide cose che erano la sua vita e che avevano costruito la sua sicurezza.
La realtà è che è molto più facile che morisse cambiando vita che non il contrario.
ciao ciao
v3l3no
io sento a me molto vicina quella quella eli, io come lei ho vissuto nel mio mondo di certezze, sono stata molto attenta a che le cose si ripessero con ritmo quasi maniacale per non rischiare l'ignoto. un giorno mi sono distratta e l'ignoto mi ha rapita, se per caso dovessi morire a causa del mio tuffo nel nuovo ne sarei sarei felice perche' l'ho vissuto.
RispondiEliminaCiao ciao v3l3no