giovedì 25 marzo 2010

da :Casa di bambola


« NORA: Tu non pensi e non parli come l'uomo di cui possa essere la compagna. Svanita la minaccia, placata l'angoscia per la tua sorte, non per la mia, hai dimenticato tutto. E io sono tornata ad essere per te la lodoletta, la bambola da portare in braccio. Forse da portare in braccio con più attenzione perché t'eri accorto che sono più fragile di quanto pensassi. Ascolta, Torvald; ho capito in quell'attimo di essere vissuta per otto anni con un estraneo. Un estraneo che mi ha fatto fare tre figli...Vorrei stritolarmi! Farmi a pezzi! Non riesco a sopportarne nemmeno il pensiero!
HELMER: Capisco. Siamo divisi da un abisso. Ma non potremmo, insieme...
NORA: Guardami come sono: non posso essere tua moglie.
HELMER: Ma io ho la forza di diventare un altro.
NORA: Forse, quando non avrai più la tua bambola. »

5 commenti:

  1. oddio quanto è vera , quanto è vero sto dialogo.....aiutoooo....

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  2. è sempre cosi....si cambia solo quando si perde ciò ke si ha....ma forse ciò ke si aveva non era cosi importante da farci cambiare ....

    alla fine solo noi decidiamo veramente quando e come cambiare ....facendolo prima x noi stessi e poi x chi abbiamo accanto.... anke se ...a volte... quel qualcuno ke nn cè ma ke vorremmo accanto ci dà una tale forza....una carica....e cambiamo....senza sforzo....e con molto piacere....

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