
Se ricordo chi fui diverso mi vedo,
e il passato è il presente della memoria.
Chi sono stato è qualcuno che amo,
me soltanto nei sogni se non l'istante mi riconosce.
Nulla il mio stesso ricordo,
e sento che chi sono e chi sono stato sono sogni differenti.
F.Pessoa
Essere. Apparire... Apparire....Essere,quale il confine? Quanto di sincero, di concreto, quanto di noi stessi svela il modo di mostrarci agli altri nella nostra esteriorità,nel nostro apparire? Quanto siamo in grado di leggere la verità di chi ci sta innanzi quando la negazione del nostro istinto animale ci fa credere in qualunque travestitismo? Qual è il confine tra ciò che si è e l’immagine esterna che si proietta da noi, in noi? Quanto il vuoto interiore spinge a ricercare spasmodicamente un riflettore sempre acceso nonostante il rischio di bruciarsi come falene alla luce a impietosa della realtà del mattutina? Ogni giorno si incontrano persone che millantano di essere quello che non sono, che mentono sapendo di mentire o che semplicemente spingono il limite della verità un po’ più in là, per dimostrare di essere migliori, per acquistare credito presso qualcuno oppure scisse, schizoidi inconsapevoli delle proprie azioni? False identità disancorate dalla natura incapaci di autorigenerazione vacui vessilli d’anima che vagano come vampiri assetati eppure incapaci di attingere e contribuire al fiume della vita
e il passato è il presente della memoria.
Chi sono stato è qualcuno che amo,
me soltanto nei sogni se non l'istante mi riconosce.
Nulla il mio stesso ricordo,
e sento che chi sono e chi sono stato sono sogni differenti.
F.Pessoa
Essere. Apparire... Apparire....Essere,quale il confine? Quanto di sincero, di concreto, quanto di noi stessi svela il modo di mostrarci agli altri nella nostra esteriorità,nel nostro apparire? Quanto siamo in grado di leggere la verità di chi ci sta innanzi quando la negazione del nostro istinto animale ci fa credere in qualunque travestitismo? Qual è il confine tra ciò che si è e l’immagine esterna che si proietta da noi, in noi? Quanto il vuoto interiore spinge a ricercare spasmodicamente un riflettore sempre acceso nonostante il rischio di bruciarsi come falene alla luce a impietosa della realtà del mattutina? Ogni giorno si incontrano persone che millantano di essere quello che non sono, che mentono sapendo di mentire o che semplicemente spingono il limite della verità un po’ più in là, per dimostrare di essere migliori, per acquistare credito presso qualcuno oppure scisse, schizoidi inconsapevoli delle proprie azioni? False identità disancorate dalla natura incapaci di autorigenerazione vacui vessilli d’anima che vagano come vampiri assetati eppure incapaci di attingere e contribuire al fiume della vita


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