sabato 17 luglio 2010

Preghiera alla madre – Umberto Saba

Madre che ho fatto

soffrire

(cantava un merlo alla finestra,il giorno

abbassava, sì acuta era la pena

che morte a entrambi io mi madre

ieri in tomba obliata, oggi rinata

presenza,

che dal fondo dilaga quasi vena

d’ acqua, cui dura forza reprimeva,

e una mano le toglie abile o incauta

l’ impedimento;

presaga gioia io sento

il tuo ritorno, madre mia che ho fatto,

come un buon figlio amoroso, soffrire.

Pacificata in me ripeti antichi

moniti vani. E il tuo soggiorno un verde

giardino io penso, ove con te riprendere

può a conversare l’ anima fanciulla,

inebriatasi del tuo mesto viso,

sì che l’ ali vi perda come al lume

una farfalla. E’ un sogno

un mesto sogno; ed io lo so. Ma giungere

vorrei dove sei giunta,

entrare dovetu seientrata

ho tanta gioia e tanta stanchezza!

farmi, o madre,

come una macchia della terra nata,

che in sé la terra riassorbe ed annulla.

Nessun commento:

Posta un commento