martedì 28 giugno 2011

L'altra città


Esistono molte solitudini intersecate - dice - sopra e sotto ed altre in mezzo; diverse o simili, ineluttabili, imposte o come scelte, come libere - intersecate sempre. Ma nel profondo, in centro, esiste l'unica solitudine - dice; una città sorda, quasi sferica, senza alcuna insegna luminosa colorata, senza negozi, motociclette, con una luce bianca, vuota, caliginosa, interrotta da bagliori di segnali sconosciuti. In questa città da anni dimorano i poeti. Camminano senza far rumore, con le mani conserte, ricordano vagamente fatti dimenticati, parole, paesaggi, questi consolatori del mondo, i sempre sconsolati, braccati dai cani, dagli uomini, dalle tarme, dai topi, dalle stelle, inseguiti dalle loro stesse parole, dette o non dette.

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