martedì 17 febbraio 2009

A piedi nudi




Avevo 10- 11 anni e manifestavo apertamente già l’insofferenza verso tutto quello che era convenzione, subivo lo scherno delle mie coetanee che cominciavano a preoccuparsi di seni in crescita e merletti, io le guardavo attonita e speravo che mio il seno non crescesse mai, loro sedute all’ombra del caseggiato a sghignazzare di quei ragazzini , che a tutto pensavano tranne a storie romantiche , io arrivavo sempre con gli occhi arrossati dal pianto perchè mia madre non mi faceva uscire se prima non avessi rassettato la cucina , lo facevo tra le lacrime meditando vendetta e fughe . Appena socchiuse le persiane , cosi voleva la genitrice, afferravo le scarpe e correvo in strada scalza. Scene d’agosto: l’asfalto rovente ed i mie piedi saltellanti a schivare i sassolini , le mie dilette amichette ridevano, le anziane sorridevano e immancabilmente ripetevano sospirando: noi non le avevamo le scarpe da mettere ai piedi, tu invece!Cosa ci fosse dietro al camminare scalza allora non avrei saputo spiegarlo, adesso lo so, ero me stessa, profondamente libera da tutto ciò che il perbenismo del paesello imponeva, a dieci anni ero bimba e da bimba mi comportavo, rimisi ai piedi le scarpe ma rifiutai i collant .. troppo da femmina io non ero femmina …penso che già allora volessi dimostrare che sarei stata donna. E quindi non zeppe, a 14, come la moda imponeva, ma sandali raso terra e gonne fuori moda. A 17 scandalizzai ancora, con le scarpe, ma a piedi nudi, me ne andai.

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