
Quelli che seguono sono i versi di una poesia che SILVANO AGOSTI ha dedicato ad un suo amico, rinchiuso nel manicomio di Gorizia e che ha passato anni a sbucciare una mela invisibile.
Lascia che il mio sguardo
ti accarezzi il viso
Mentre sei intento
A sbucciare una mela
Che esiste solo per te.
Dove trovi la radiosa energia
Di non temere i giudizi
nè lo scherno, di chi vede
appollaiata sul tuo volto,
Come un condor bianco,
Sua maestà la follia?
Insegnami a frequentare
L’invisibile e il nulla
Nella sublime intimità
Di chi ha già perso tutto.
Ho visto la tua mela
Invadere il tuo sguardo
Mentre tu finalmente
Ti chinavi quieto
A coglierne uno spicchio
Caduto a terra.


Mi hai fatto cogliere per caso quel delicato spicchio di mela caduto a terra. Grazie
RispondiEliminaGrazie a te anonimo per essere passato e aver lasciato un segno
RispondiEliminaLisa