giovedì 12 marzo 2009

Essere donna...un valore aggiunto o no?


Pensavo in questi giorni all'essere donna, . Mentre i mass media ancora parlano della condizione femminile specie in culture come quella islamica, mi chiedevo se essere donna nella nostra società, possa considerarsi un valore aggiunto o un pegno da scontare. Il burka serve a coprire, annullare, nascondere l'essere donna al mondo?Certo a livello sociale sono ancora molte le cose da fare: favorire la possibilità di lavoro part-time per le mamme, possibilità di partecipare in egual misura agli uomini alle carriere professionali e politiche, penso alle situazioni salariali (spesso diverse tra uomo e donna a parità di incarico e mansioni), ai casi di mobbing, alle violenze ecc. Mi chiedo spesso: se le donne impiegate tra le mura domestiche come casalinghe, fossero pagate in denaro per ciò che fanno, la condizione di casalinga sarebbe stata così snobbata e vissuta come "degradante"? Se le donne avessero avuto un riconoscimento economico per il loro operato, ci sarebbe stata questa rivoluzione sessuale? Forse si...forse no.

Dico questo partendo da due presupposti:

- realizzarsi in una professione è gratificante per la donna anche oltre le mura domestiche. Se l'essere casalinga fosse riconosciuta come professione, forse le donne non si sentirebbero sminuite nel loro lavoro domestico;

- per molte donne, la realizzazione professionale è più legata ad un discorso di indipendenza economica. Il lavoro fuori casa in realtà è visto come mezzo per avere soldi e diventare indipendenti. Se il lavoro domestico fosse pagato, allora non ci sarebbe necessità per molte, di "ripiegare" su un lavoro esterno per avere i soldi propri per "comprarsi un paio di mutande" senza dover chiedere permesso a nessuno.

L'essere donna, al di là del discorso sociale, è a mio avviso inquadrato solo in un verso: l'essere penalizzate da una società prettamente maschile. Stessa società che spinge le donne a comportarsi come uomini.

Si è persa l'educazione alle differenze: valutare e apprezzare le differenze di genere (gender). La donna sensibile, intuitiva, sensitiva, dolce, creativa, artista, con una grossa capacità di creare non solo fisicamente come genetrice di vita ma anche emotivamente, psicologicamente, artisticamente, che diviene creativa e intuitiva nel lavoro, in politica, nella famiglia, negli hobby che fine ha fatto?

Questo non deve essere letto in ottica discriminante ma vedo una tendenza generale ad "appiattire" quelle che erano le caratteristiche di gender attribuite alle donne. E gli uomini per ripristinare un equilibrio, si stanno avvicinando di più alle caratteristiche femminili rispetto a prima.

Uomini e donne complementari, indispensabili gli uni alle altre.

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