martedì 24 marzo 2009

Orrore


Mi vidi andare per stanze abbandonate
- folli danzavano le stelle sul fondo azzurro,
e nei campi ululavano forte i cani,
e il vento frugava furioso fra le cime.

Ma d'un tratto: silenzio! Sordo ardore di febbre
mi fa sbocciare in bocca fiori velenosi,
dai rami cade, come da ferita, stento luccichio,
la rugiada, e cade, cade come sangue.

Dall'illusorio vuoto di uno specchio
emerge lentamente, incerto
dal buio e dall'orrore un volto: Caino!

Impercettibile fruscia la tenda di velluto,
dalla finestra guarda la luna come nel vuoto,
e resto solo con il mio assassino.


(Georg Trakl, 1909?, pubblicata postuma)

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