Lo spazio smisurato mi assedia
coltre di pensieri
- come fitta distesa di lecci
a resistere il gelo -
incalzano
a perdonare i tuoi occhi
che mi slegano
devo dirti addio
spoglio paesaggio di un amore
che si abbandona
e già una voragine di cuore
raccoglie lacrime di ricordi
d’istinto le dita - segretamente -
cercano ancora i tuo capelli di pece
e aggrovigliano carezze oramai senza riflessi
per dimenticare il confine
che ci separa
e scrivere istanti eterni
L’inverno inneva il sogno
le camelie si avviano al fiorire
schiudendo il verde grembo
maturo a generare petali carnosi
mi dici addio
fisso l’incantesimo dei tuoi occhi d’ulivo
subliminale insidia del distacco
e indosso il sigillo ai cieli futuri -
eclissi alle nuove lune
grani della tua voce scorrono senza sosta
come rivoli disgelati
e dalle movenze delle tue labbra
rubo furtivamente l’essenza dei suoni
per questo addio
ti consacrerò tutti i grani del mio silenzio.
Nessun commento:
Posta un commento