Uno tenta per anni di essere una persona cosiddetta normale e poi, così dal nulla, tutto d’un tratto, arriva una folata di vento caldo e porta con sè una serie di verità che no…non avevi mai richiesto, che no…non hai mai avuto il bisogno di sapere.
Succede così, senza avvertimenti, senza presagi, senza un perché.
E allora inizi ad essere quello che davvero sei, a dar spazio e voce alla tua luce interiore. E precipiti definitivamente nel baratro del “non puoi e non vuoi tornare indietro”. Accade che, nel tempo, ci si nasconda dietro castelli di ipocrisia piuttosto che chiedersi come si possa riuscire a vedere la magia di chi ci sta accanto. Perchè non riusciamo a smettere di aver paura di chi è più sensibile, più profondo? Perchè io stessa non riesco a vivere libera da quei lacci che ho annodato e stretto forte fino a soffocare?
Accettare l’appiattimento delle emozioni? No, mai! Non sobbalzare ogni sera senza una voce per riempirsi di silenzi ed assenze che parlano più forte del baccano della gente? Non mi interessa di star male ancora per la voglia di qualcosa che non è facile da vedere, da toccare, per cui bisogna aspettare…
E quando il pensiero vola via agli spasmi del cuore, mi accarezzo la pancia per sentire lì, il calore di quello che sono sempre stata e che ancora sarò.
Ho svuotato tutto di me. Negli occhi ho due buchi neri che risucchiano tutto ciò che fissano e mi riportano alla consistenza della vita…l’Amore.
Perchè è vero: d’amore non si muore, ma si può morire per mancanza d’amore.
L
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