
Un universo di maschere
ricopre un solo volto
- non c'è sembianza esatta
che coincida
al lineamento che la nascita
incise al dito
l'unità si frammenta
in atomi di pensiero
ogni respiro emette un gemito
- unico
(ma non sanno cosa sia
i poeti
finché non lo scrivono)
: È tortuoso il percorso
per redigere una lingua
il sale raccoglie la saliva
nelle sacche a gomito
di una colpa inesistente
Non chiedere alla penna
i rimedi al sonno delle fiere
la cura
per il malessere della noia
del nostro impianto di parole
Siamo nomadi di segni e sensi
ladri di emozioni
tra fessure e suono
e devo ancora riprendermi
dai danni somministrati
in piccole dosi
dalle acque
aperte del cielo
nell’incontro incestuoso col terreno
che aprendosi in piccoli solchi
melmosi
trascina lo sguardo
oltre ogni curvatura di senso
tra sillabe impertinenti
e solletico d’aurore.
Com’è struggente la verità
contraddittoria dell'onestà
quando deturpa il guscio
alle ossa in grembo.
Arerei ogni zolla
sulla pelle
nell’ora dell'alba
quando colori il cuscino
con il peso di un respiro
per scoprire
che non mi appartiene.
- Come se l’appartenenza
fosse un dato reale
una sorta di legge intrinseca
alla specie
inevitabile via per giungere all’estasi del piacere
o solo nutrimento per l’ego del cuore
Se pensassi anche solo per un istante
che tu esista per essermi presente
ti avrei già graffiato il viso
strappato gli occhi
bevuto il cranio
Ma non ti voglio
nelle pieghe del quotidiano
nella soglia invivibile del vero
nell’acerbo frutto
in cui si fonde la materia
dello scarto possibile
di una qualunque scrittura
in balia delle rapide d’umore
Il sapore lo gusto
nell’assenza del tempo
nell’estensione della stima
tra paradosso ed ore
che si dolgono al lucore
di una impalpabile veglia
sottesa al ventre di ogni pronunzia
nell’improbabile chiasmo dei nostri di_lemmi:
la verità è una sconsiderata
menzogna, l’origine razionale ----> X:Y=Y:X (=Z)
dell’indagine fine a se stessa
: non mi perderei
per un attimo di vita
la piacevole offerta
alla lectio pratica del nulla
Se poi mi spingessi
ad attraversare quel luogo
ricamato dalle foglie del silenzio
potresti mai cogliermi la mano
e reggendone il frutto tra le dita
sopportare la vista
della bellezza che svanisce alla vita?
: non so se la materia
è essenza sfatta di un nonnulla
o carme di un a venire di parole
che lascio andare al pensiero
fino al tuo espirare
Ma la semantica di ogni stesura
giova di un sistema logico di coltura
- avrei forse mai sperato
cucirti un secondo al tempo
se non sapessi che la mia parola
germoglia ancora nel tuo pensiero?
Dannatamente manca la carne al verbo
s’insinua e brandisce il dardo
oltre ogni logica ventura
corrompe il senso precipuo
di ogni vergine stesura,
di rosso deflora la rosa dei venti
L’eccitazione mina la parola
ne altera la fascinazione
pura a se stessa
ed il dialogo con il nulla
acquista la sembianza
riflessa e convessa
nell’ansia del vero
Giungerà l’accordo che tutto acquieta
al suono osceno
della pura essenza della nota
che si snoda lentamente
al timpano, sibilante
e non ci sarà assenza di parola
che convenga
al frastuono lacerante
dell’incavo del vuoto
quando musica il silenzio tra le dita
e canta:
Silenzio Silente Silenzio
Incognita di sillabe e incanto
Libera le palme dalle offese
Verità del vento]
Estirpa la mia radice
Stretta al fiato -
Terso - dei palpiti al cuore]
Raccogli le mie candide aurore
Oltre gli inganni del tempo.
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