Dell’amico.
Sempre per l’eremita l’amico è il terzo: il terzo è il sughero che impedisce al colloquio dei due di sprofondare.
Ahimè, ci sono troppe profondità per tutti gli eremiti. Perciò sono così desiderosi di un amico e della sua altezza.
Il nostro credere negli altri rivela in che cosa noi vorremmo credere in noi stessi. Il nostro desiderio di un amico tradisce il nostro segreto.
E spesso si vuole con l’amore solo superare d’un balzo l’invidia. E spesso si attacca e ci si fa un nemico per nascondere che si è attaccabile.
«Sii almeno il mio nemico!» – così parla il vero rispetto che non osa chiedere l’amicizia.
Se si vuole avere un amico, si deve anche voler fare guerra per lui: e per fare guerra bisogna poter essere nemico.
Bisogna onorare nel proprio amico anche il nemico. Sai accostarti al massimo al tuo amico senza passare dalla sua parte?
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