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lunedì 30 marzo 2009

PerdutaMente


PerdutaMente


Ho trovato per caso questo libro nella libreria dell'aeroporto di catania, attratta dall'omonimia col blog, l'ho comprato.

Un romanzo avvincente che vi terrà col fiato in sospeso sino alla fine

PerdutaMente

Che cosa lega Alice alla Sicilia, al Salento, a Malta e a Rosalia? E cosa si nasconde dietro il mistero delle Catacombe dei Cappuccini di Palermo?

“PerdutaMente” è un romanzo psicologico avvincente scritto da Alessandra De Matteis e pubblicato dalla Editing Edizioni di Treviso. Intricato, ricco di colpi di scena e di suggestive introspezioni, il libro vi condurrà in un viaggio fantastico come quello vissuto da Alice nel Paese delle Meraviglie, lasciandovi sino alla fine con la vostra più inquietante domanda: chi è la bambina della foto in copertina che giace realmente sepolta nelle Catacombe di Palermo?

venerdì 27 marzo 2009

Quello che volete da me non sono io


Vesti la giubba, la faccia infarina,
la gente paga e rider vuolequa
se Arlecchin s'invola Colombina,

ridi pagliaccio e ognun t'applaudirà.
Tramuta in lazzi lo spasmo e il pianto,
in una smorfia il singhiozzo e il dolor,
ridi pagliaccio sul tuo amor infranto,
ridi per quel che t'avvelena il cor!


Pagliacci - Ruggero Leoncavallo

il gatto randagio



Mi siedo e mi penso, non mi piaccio,
non mi riconosco ...cos'e' quest'autocommiserazione,
questo subdolo piacere a leccare ferite autoinferte.
In un solo giorno ho scoperto di essere :
stupida, lagnosa , gelosa, permalosa, cattiva ,
impaziente, ecc ecc.... avrei almeno altri 97
aggettivi negativi con i quali descrivere come mi penso,
evito, in uno slancio di misericordiosa umanità verso me stessa.
E se pensassi al mare?
si si.... meglio il mare, il sole...e principessa (mia figlia), il mostro
i libri , la pastasciutta, ah meno male , esistono cose migliori di me...bene, mi alzo e non mi penso piu, cosi dimentico di essere: permalosa, gelosa, cattiva impaziente ecc...e cerco di essere: paziente, sorridente, tollerante, un pochino piu' buona ...è ora di andare ....

giovedì 26 marzo 2009

A buon intenditore:


L’uomo* stolto parla molto, ascolta poco e tace pochissimo.

L’uomo illuminato parla con cognizione di causa ed ascolta molto ma non tace mai

abbastanza.

L'uomo veramente saggio parla poco o nulla, ascolta molto e tace moltissimo.

Il sole sorge ad ogni alba e tramonta nel silenzio delle onde del mare.

Ma in quel silenzio ci sono infinite parole.



*uomo, inteso in senso lato, senza distinzione di genere

martedì 24 marzo 2009

........


Le bizzarrie della vita , e dei fatti che sembrano buttarti sotto gli occhi avvenimenti che altro non sono metafore della tua vita.

Stamane ero sull’autobus, che mi avrebbe portata poi a prenderne un altro per andare in ufficio , quando mi accorgo che questo è dietro, quindi frettolosamente scendo dal primo e cerco di raggiungere il secondo mezzo in partenza, ero equidistante da entrambi: dietro quello che avevo lasciato e davanti quello che avrei dovuto prendere e su cui non sono riuscita a salire.

Ero li come una scema in mezzo alla strada, con le mani in mano, io che odio stare con le mani in mano soprattutto se le mani sono le mie, perchè ho sempre pensato che le mani fossero fatte per stringere quella di un’altro. Sorridevo malinconicamente e pensavo a quelle donne che non si sa perché prendono subito la coincidenza , mai nessun ostacolo tra un autobus e l’altro. Io ormai adulta rincorro un autobus che non prenderò mai , e ciò nonostante quando sono felice se fossi intonata canterei, resto tra un bus dal quale sono scesa e uno sul quale non salirò, con l'identica paura di stare con le mani in mano, tra quello che è e che non sara', tra quello che ho e quello che non ho, non posso, non voglio, non so. Nel purgatorio terreno dell'indecisione .

lunedì 23 marzo 2009

Out Caesar aut Nullus, sarò un Cesare o una nullità


Questo post ha per me un signifcato speciale, e' uno di quei post che mi permettono mentre scrivo di capire un po' di piu' di me , in genere quando sono colta da questi raptus è perchè vado in conflitto con me stessa, non riesco nemmeno io a capire fino in fondo i miei pensieri ed i miei sentimenti, qualcuno a me caro mi taccia di eccessiva ingenua credulita', io oggi ho capito che non si tratta di ingenua credulità piuttosto di speranza; la speranza di poter essere me stessa senza che mi si equivochi, do fiducia a chi mi si avvicina, sostengo chi mi fa capire d' aver bisogno di sostegno...molte volte la moneta con la quale vengo ripagata e nel migliore dei casi l'ingratitudine e nell'ultima occasione con una vera e propria estorsione...ma altre volte dal mio modo di essere ho imparato come nel caso che vado a raccontarvi:

Ho conosciuto Cesare.
Aspetto quasi aristocratico, capelli bianchissimi, sorriso cordiale, tanto che, pur incontrandolo per la prima volta, gli rivolgo la parola mentre sorseggia il suo cappuccino.
Avverto in lui la coscienza, anzi il piacere della propria diversità.subito mi offre la sensazione di una grande amicizia e intimità.
Sorseggia il cappuccino con eleganza. “Gli esseri umani sono come il mare, se li trovi tranquilli, li navighi senza problemi, se sono in burrasca ogni metro è una conquista.” Una frase come questa mette subito in guardia e stimola il rispetto per l’intelligenza che rivela. Sdrammatizzo. “Ce ne sono pochi oggi di esseri umani tranquilli, sono quasi tutti tormentati dalla precarietà e dalle tasse. Lei sembra…”
“Chi è questa Lei?” Chiede Cesare con aria furba.”Diamoci del tu.” “Va bene.Tu non solo sei tranquillo ma lo specchio delle tue acque sembra immobile.” “Io vivo il privilegio della libertà, attorniato da persone inquiete cui il tempo non basta mai. Adesso ti saluto. Vado a lavorare.” “Che lavoro fai, Cesare?” “Il barbone.” Mi sfugge una risata, contenuta, per rispetto all’ipotesi che la sua sia una battuta di spirito. “Scusa Cesare, ma io pensavo fossi un direttore di banca o qualcosa del genere. Non hai certo l’aria del barbone.” “Vedi, se vestissi abiti stracciati somiglierei a tutti gli altri che tendono la mano nelle strade di questa città. La gente si impietosisce molto di più vedendo una persona ben vestita, dall’aria perbene, che tende, esitando, la mano.” “Straordinario.” Mormoro ammirata “Invece in questo modo vivo bene, ho una casa, e perfino posso fare un po’ di beneficenza. Prima, anni fa, avevo una piccola società ma il meccanismo delle tasse me l’ha divorata. Ho resistito per alcuni anni poi ho capito che, in questo Paese, il solo destino per le piccole società era chiaro. O scegliere il cammino della disonestà o accumulare sempre maggiori debiti. Qualsiasi modifica cercavo di fare alla mia attività per migliorarla veniva tassata e, anche se ero in passivo, dovevo far finta di aver guadagnato, altrimenti arrivavano verifiche e multe. Mi sono accorto che questo Stato non ama i suoi cittadini, ma li tratta come dei nemici. Allora ho chiuso gli uffici e ho teso la mano della mia dignità. L’ho rivisto nel pomeriggio, seduto all’angolo della via, di fronte alla banca Impeccabile, infilava nella tasca interna della giacca le numerose e sollecite offerte dei passanti.

A me cesare ha insegnato molto, ma se io non fossi stata un'ingenua credulona avrei rivolto mai la parola a Cesare in quel bar? Val la pena ...mettersi in gioco per imparare?

giovedì 19 marzo 2009

Io e il pensiero


Tutte le ombre parlano del sole, sottovoce.

(Emanuel Carnevali, da il primo dio, 1919)

mercoledì 18 marzo 2009

Tra sogno e realtà...... Io e Picasso


Lucio, poeta misterioso del quartiere, si è convinto a farsi estrarre tutti i 32 denti, in grave stato di avaria, per realizzare finalmente il progetto di una protesi che gli consenta di sorridere.
E’ da sempre segretamente innamorato di Antonella e per poterla vedere ogni giorno ha frequentato l’università, sociologia. Ha conquistato un trenta e lode ad ogni esame e, con quella sua aria dimessa, da ometto delle fiabe, si è laureato col massimo dei voti.
Lucio, in attesa di portare a compimento il progetto di una protesi che gli consenta di avvicinare ancor più l’oggetto del suo amore, ha deciso di vivere in casa sua con la ragazza, anche se lei non c’è.
Ogni giorno le parla come se fosse nella stanza accanto, prepara il cibo per due e durante il pranzo conversa con Antonella come se lei fosse seduta di fronte a lui.
Di sera le legge qualche poesia e, immaginando di tenerle la mano, rimane a lungo in silenzio a godere gli effluvi di tenerezza che gli riempiono il cuore di indicibile dolcezza.
Ormai la familiarità di Lucio con la ragazza immaginaria è tanto intensa che il desiderio di incontrare quella reale si è di molto affievolito.
Tanto più che l’immaginazione ormai si è espansa ai dettagli più delicati e intimi della loro unione e il loro rapporto è divenuto effettivamente indissolubile.
“Non la bacio ancora sulla bocca per via della protesi che deve arrivare, ma tutto il resto ormai ci appartiene.”
Un giorno, proprio mentre Lucio era immerso in un dialogo d’amore con la ragazza invisibile, Antonella ha bussato alla porta e, con la scusa di riportare un libro, ha voluto ad ogni costo entrare in casa di Lucio
Il neolaureato ha fatto appena in tempo a chiudere a chiave la stanza da letto, dove poco prima stava immaginando un ennesimo incontro d’amore con la sua donna invisibile.
“Come va?”Ha chiesto Antonella.
“Beh” ha risposto imbarazzato Lucio, “non immaginavo che saresti venuta”
E intanto lanciava occhiate preoccupate verso la porta della camera da letto.
“Disturbo? Sei con qualcuno?”
“Un ospite, niente di che.”
La ragazza china il capo e rimane in silenzio.
“Mi dispiace Antonella, ti ho aspettato tanto, ma tu non venivi mai.”
Questa creatura reale, tangibile gli è estranea.
Antonella in silenzio si alza e mormorando un saluto imbarazzato se ne va.
Lucio sollevato, torna in camera da letto e si abbandona beato all’infinita dolcezza della sua ragazza immaginaria.

Se..... (io e i miei se)


Se tu ti guardassi
solo per un istante con gli occhi miei
Se tu ascoltassi la tua voce
solo per un istante al posto mio.....
se tu ti accarezzassi il viso
solo un istante con le mani mie ...
se tu sentissi
un solo istante quel che sento io
......

mercoledì 11 marzo 2009

SOGNI



Il sogno non ha testimoni.



Al risveglio, ancora a fuoco, i frammenti dei sogni notturni: morti o mai nati, presagi, felicità rapprese. È intensa la loro carnalità, nonostante appartengano al più astratto dei tempi. Il giorno poi compie il suo corso sinusoidale, questi frammenti sbiadiscono e altri accadimenti forniscono il materiale per la costruzione di nuovi sogni: siamo sognati da ciò che non trova compimento nell’esistenza diurna.

Inedia e noia









I gatti, se feriti o ammalati, digiunano. Nel viaggio di risalita i salmoni non mangiano, così come altre specie in condizioni di emergenza. I ghiri, durante il letargo invernale, risolvono il problema alimentare con una vantaggiosa autofagia. E’ molto diffusa, presso gli animali, l’astinenza dal cibo. Le ragioni di questo comportamento sporadico risiedono nelle proprietà rigeneranti e terapeutiche del digiuno. Gli esseri umani non la pensano allo stesso modo: una parte di questi, dotata di tecnologia avanzatissima, ha pensato bene di assegnare all’altra i benefici del digiuno: abbiamo così un mondo che muore
d'inedia e un mondo che muore di noia.

venerdì 20 febbraio 2009

Notte




.............
Notte di mostri e perfide streghe,
La nenia maligna accompagna le ore
stretta la morsa stringe il mio cuore.
Batto. ribatto ,
soffoco l'urlo da belva ferita,
è sommesso il mio pianto.
e' buia la strada , la luce vacilla , si spegne
ed io perdo,
batto, ribatto, combatto,
mi arrendo alla sorte.
ho perso è finita,
curva cammino,maledico il destino.
Muta preghiera: rimanga il ricordo!