giovedì 31 luglio 2008

Fuoco


L'amo. Piu' bruciante del fuoco,
piu' violento dell'urlo di un uragano,
piu' aspro dell'inverno è l'amor mio per lei.
Qual effusione di lacrime!...
Se il mio pensiero le sfiorasse il seno,
la brucerei con i miei desideri,
o se inavvertitamente il suo seno si scoprisse,
con torbido occhio la fisserei..
Incommensurabile è il mio amore per lei,
come ella mi scorresse nelle vene..
La voglio io solo..Altri
non pretenda la sua passione! Quelle son colline mie..
Su di esse voglio far scorrere la mia mano,
per la mia diffidenza, per l'eccesso del mio amore.
L'amo io solo...Nè mi nuoce
che le stelle raccontino la mia storia.
L'alba attinge alla sua luce,
il tramonto alla mia...
Finchè tu resti mia, mio è il segreto della sera,
mie son queste lune..
Gli astri della notte son per me un manto,
Sulla palpebra dell'Oriente è il mio fazzoletto.





Credo....


«La mia vita e la mia arte son corse avanti con me, [...] io credo alla strada, ai fatti della strada, alla vita vivente e mutevole, all’umanità cui piace stare in piedi e mordere il vento e l’azzurro delle salite; credo alle cose ch’empiono il santo giorno, e non a tutto ciò che sa di sbiadito riflesso di tutta questa divina diversità [...]. Credo in Dio nel senso più vasto della parola, e cioè a un Dio giusto e persino tremendo: l’Iddio degli uomini e non dei mezz’uomini che han sempre paura di compromettersi con un po’ di cervello o di cuore.»





Questa citazione di
Ottone Rosai l'ho rubata ad un blog amico e posso dire che mi rappresenta a pieno se non fosse che per quanto io abbia invocato il sacro fuoco dell'arte in quasiasi sua forma...mai ne fui pervasa, per quanto riguarda il restol'intendere di Rosai e' il mio.

mercoledì 30 luglio 2008

Tutto in un incontro


Anche se
la vita non mi desse altro che te
non avrei nulla contro
perché da quell'incontro
non ho avuto altro interesse
che non ti riguardasse.
Anche se
tu stessi solo un giorno accanto a me
accetterei lo stesso
per guardare adesso
quella luce nei tuoi ochhi
che cercano i miei occhi
solo in te

Perfidia di donna

Sulle labbra e nel pensiero


E poi silenzio all'improvviso
c'è tutto il mondo sul tuo viso
col mare mosso dal sorriso

e tu mi leggi nel pensiero
sulle labbra e nel pensiero

E io non penso a cosa penso
la tua presenza è il solo senso
in questo mondo di silenzio

e tu mi leggi nel pensiero
sulle labbra e nel pensiero

E ho le mani che non sanno
precisamente cosa fanno
vanno e non so se torneranno

e tu mi leggi nel pensiero
sulle labbra e nel pensiero

E ti sento respirare
come se non lo sapessi fare
e stiamo per dimenticare
tutto quello che non era amore
e sembra che mai
non siamo stati amati mai

E voglio solo sperperare
e dissiparmi e consumare
e come l'acqua riversare

e tu mi leggi nel pensiero
sulle labbra e nel pensiero

E ti sento ritornare
dopo che ti sei lasciata andare
e quasi ti fa disperare
la sfrenata quantità d'amore
sembra che mai
non siamo stati amati mai

E nel mio corpo corre il cuore
il cuore corre e vuole uscire
e vuole uscire dal mio cuore

e tu ti espandi nel pensiero
sulle labbra e nel pensiero

tu prendi il posto del pensiero
sulle labbra e nel pensiero

e scoppia il cuore nel pensiero
sulle labbra e nel pensiero

martedì 29 luglio 2008


Tu, non sarai mai solo.....



venerdì 25 luglio 2008


Io ti amo quando piangi
e amo il tuo viso annuvolato e triste.
La tristezza ci unisce e ci divide
senza che io sappia
senza che tu sappia.
Quelle lacrime che scorrono,
io le amo
e in loro amo l'autunno.
Alcune donne hanno dei bei visi
ma diventano piu' belli quando piangono.


Ancora...Qabbani


La donna che Nizar ama e desidera è una donna fiera e libera, dolce e appassionata, con ombre e luci in cui specchiarsi, scrisse anche della natura, della notte e della luna


...Fermati con me, o tu dai riccioli castani,

nella contrita preghiera della sera:

guardiamo la notte disporre stelle

sopra la collina del villaggio, intimorita,

e disegnare sui tetti nastri di luce dalle forme fantastiche....


Qabbani...


Nizar non ha mai cantato un amore vago ed etereo, ma le struggenti emozioni che la donna in lui suscita, felicità, amarezza, desiderio, nostalgia per lui non esiste "La Donna", ma tante donne, vere, ingenue o maliziose, ma sempre creature fatte di carne
egli è spontaneo ed istintivo, immediato nella espressione o suoi versi contengono metafore ed immagini che riprendono a volte il poetare antico dei cantori che col rababa allietavano le notti dei beduini sotto le tende


...............Nella sua bocca una supplica
Mi sussurra: vieni..

verso una azzurra libertà
i cui confini sono l'impossibile...

mercoledì 23 luglio 2008

E più tardi


.................E più tardi, ad agosto magari -
Quando i prati giacciono inariditi,
Bada, affinché questo piccolo ruscello di vita,
In qualche ardente meriggio non si prosciughi!

...Nelle mie vene c'è una donna
cha cammina con me tra le pieghe del mantello.
Sibila, soffia nelle mie ossa,
che fa del mio petto un focolare...

Quello Che Non Ho Detto


Quello che non ho detto
è uno spazio senza fine
è l’alibi perfetto
di un momento sublime…
è riconciliazione
tranquillità assoluta
tra quello che sarei stato
e ciò che non mi è riuscito…
quello che non ho detto
non piace mai a nessuno
è un gioco irriverente
una sfida contro il destino…
è libertà totale
di essere come voglio
sfuggendo ai pregiudizi
alla legge dell’orgoglio.
Schiavi, dei nostri stessi pensieri
fieri, di questa imbecillità
bravi, a farsi male e a nascondersi
siamo quello che siamo e già
indecisi fra dubbio e sincerità
Quello che non ho detto
sono amori rubati
condannati già prima
di essere frantumati…
dalla furia e dall’arroganza
dei padroni del cuore
sono sguardi che uccidono
senza silenziatore
Eppure il tempo avanza
sfidando le incertezze
non siano quei silenzi
a combattere per noi
poca vita consumata
troppa buttata via
quello che non ho detto
odora di fantasia
devo dirti ancora tanto
se me lo permetterai
un pretesto uno soltanto
così tu deciderai
vivi, se tu sai raccontarti
vivi, non fermarti a metà
fuori, passioni e voglie impossibili
quello che non ho detto chissà
domani forse dal buio… mi salverà
Quello che non ho detto
regola il flusso di ogni emozione
si coniuga facilmente
con le strofe di una canzone
è trepidazione, attesa,
qualcosa si muoverà
fra le pagine bianche
che la vita non scriverà
dirsi tutto fino in fondo
se non soffri non cresci più
nella forza di un incontro
la ragione ritrovi tu
Se la verità fa male
più di tanta ipocrisia
che sia meglio perdonarsi
che voltarsi e andare…
via..

Ed Io Ti Seguirò


Stai con me se non sai dove andare
Lascia pure il mondo al suo grigiore
Stai qui, qui dove il tempo sa aspettare
Ci si può provare perché no…
Se mai sarò solo un abbraccio sincero
Un posto sicuro magari in sorriso raro…
Tingerò d’azzurro le pareti
Cuscini rosa qua e là
E fiori dovunque passi tu…
Sarà il più bel rifugio per l’amore
Un nido d’Aprile l’invidia di chi ci è ostile.
Ed io ti seguirò
Nuotando nel tuo mare
E poi ti imiterò
Ho tanto da imparare
Dividerò con te
Nel letto l’impazienza
Costringeremo un sogno quassù
E non ci troveranno mai più…
Stai qui, uomo è troppo solo
Ero io quel cercatore d’oro
Per me ogni conquista un’incertezza
Ma quale amarezza se dopo il dolore
Non conosci amore…

martedì 22 luglio 2008

poesia



Poesia poesia
sembra che non ci sia
poi ritorni per caso
a quand'eri bambina
e tu
tu correvi cantando
sorridevi per niente
e potevi volare
e tutto questo era
poesia.

Poesia poesia
sembra che non ci sia
poi ti prende la mano
e ti porta lontano
con lui
e non sei più bambina
non sorridi per niente
scopri di essere donna
e tutto questo è
poesia.

Poesia poesia
sembra che non ci sia
poi ti svegli una notte
e vorresti parlare
con lui.
Ti dovresti spiegare
e non sai cosa dire
che è finito l'amore
ma in fondo anche questo
è poesia

Se mi dimenticassi




Voglio che tu sappia una cosa.
Tu sai com'è questa cosa:
se guardo la luna di Cristallo,
il ramo rosso del lento autunno alla mia
finestra,
se tocco vicino al fuoco l'impalpabile
cenereo il rugoso corpo della legna
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi
che vanno verso le tue isole
che m'attendono.
Orbene,
se a poco a poco cessi d'amarmi
cesserò d’amarti a poco a poco.
Se d'improvviso mi dimentichi,
non cercarmi,
chè già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo il vento di
bandiere che passa per la mia vita e
ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in
cui ho le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell’ ora
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno a cercare altra terra.
Ma se ogni giorno, ogni sera
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile
se ogni giorno
sale alle tue labbra un fiore a cercarmi
ahi, amore mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né dimentica
il mio amore
si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà
tra le tue braccia senza uscire dalle mie.

MI CAPITA DI SFOGLIARE VECCHI LIBRI,E RITROVARE TRA LE PAGINE VECCHIE EMOZIONI, SOGNI DIMENTICATI ...A VOLTE CAPITA PERO' CHE LE VECCHIE STORIE ...



«O forse, semplicemente, era un lupo distratto. O aveva altri pensieri. O aveva una findanzata lupa, magari ce l'aveva da dieci anni e non gli piaceva più ma non gliel'aveva ancora detto. O non pensava che quell'anatra era la storia della sua vita, perchè non è mai così chiaro quale sia la storia della tua vita; o lo pensava, ma non abbastanza e, se non la pensiamo abbastanza, quella cosa pluff, se ne va...
O la vita è così e basta, il tempo non è mai quello giusto, le cose devono andare in un altro modo, e non è mai vero che siamo noi a decidere come devono andare le cose, le cose vanno come vogliono loro.
Sta di fatto che quel mattino quel lupo non fece niente per fermare quell'anatra. La lasciò semplicemente andare.

E l'anatra se ne andò.»

(Ho trovato un foglio piegato con su scritta questa cosa, la grafia era la mia ma di molto molto tempo fa)

p.s.l'ho riportato cosi come era stato scritto

Allucinazioni uditive?




Da un paio di giorni mi accade una strana cosa:
6.00 di mattina più o meno sono a letto, dormo suppongo,
e sento, una voce che da lontano mi chiama
con quel diminutivo del mio nome che pochi usano .
Non e' un vero chiamare ma una voce sommessa
che ripete piu volte il mio nome .
Cosi mi alzo ma in casa dormono tutti...
SONO PREDA DI ALLUCINAZIONI UDITIVE?

L'istrione



Io sono un istrione
ma la genialità
è nata insieme a me
nel teatro che vuoi
dove un altro cadrà
io mi surclasserò
Io sono un istrione
ma la teatralità
scorre dentro di me
quattro tavole in croce
e qualche spettatore
chi sono lo vedrai…
lo vedrai…
In una stanza di tre muri
tengo il pubblico con me
sull’orlo di un abisso oscuro
coi i miei crac con i miei chi
e la commedia brillerà
del fuoco sacro acceso in me
e parlo e piango e riderò
nel personaggio… che vivrò
Perdonatemi se
con nessuno di voi
non ho niente in comune
io sono un istrione
a cui la scena dà
la giusta dimensione
La vita torna in me
ad ogni chi è di scena
che io sentirò
e ancora morirò
di gioia e di paura
quando il sipario sale
paura che potrò
non ricordare più
la parte che so già
poi quando tocca a me
puntuale sono là
nel sogno sempre uguale… uguale…
Io sono un istrione
ed ho scelto oramai
la vita che farò
procuratemi voi
sei repliche in città
e un successo farò
Io sono un istrione
e l’arte, l’arte sola è la vita per me
se mi date un teatro
e un ruolo adatto a me
il genio si vedrà… si vedrà…
Con il mio viso ben truccato
con la maschera che ho
in tono enfatico, discreto
versi e prosa vi dirò
con tenerezza o con furore
e mentre agli altri mentirò
fino a che sembri verità
fino a che io ci crederò…
Non è per vanità
quel che valgo lo so
e ad essere sincero
solo un vero istrione
è grande come me
ed io ne sono fiero

A mia madre



Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant'anni e più la guardo
e più mi sembra bella.
Non ha un accento, un guardo, un riso
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore, farei tutta la vita
il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch'io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d'Urbino
il pennello divino per coronar di gloria
il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me vecchio e lei...
dal sacrificio mio ringiovanita!

Se fossi un segno grafico sarei:




UNA VIRGOLA!

lunedì 21 luglio 2008




Ognuno ha il proprio passato chiuso dentro di sé
come le pagine di un libro imparato a memoria
e di cui gli altri possono solo leggere il titolo”

IO E TE


Io e te io e te
perché io e te
qualcuno ha scelto forse per noi
mi son svegliato solo
poi ho incontrato te
l'esistenza un volo diventò per me
E la stagione nuova
dietro il vetro che appannava fiorì
tra le tue braccia calde
anche l'ultima paura morì
Io e te vento nel vento
io e te nodo nell'anima
stesso desiderio di morire e poi rivivere
io e te...

Citazione



Non fuggire in cerca di libertà
quando la tua più grande prigione è dentro di te.


( Jim Morrison)




Ascolta, il passo breve delle cose

- assai più breve delle tue finestre -

quel respiro che esce dal tuo sguardo

chiama un nome immediato: la tua donna.

E' fatta di ombra e ciclamini,

ti chiede il tuo mistero

e tu non lo sai dare.

Con le mani

sfiori profili di una lunga serie di segni

che si chiamano rime.

Sotto, credi,

c'è presenza vera di foglie;

un incredibile cammino

che diventa una meta di coraggio.

Come Colombo


Da sempre avrei voluto uno spazio che mi appartenesse, uno spazio in cui esprimermi e comprendere …da giovane avevo quaderni, vergati con la mia grafia incomprensibile, in cui gli stati d’animo si rincorrevano precipitavano si contraddicevano, che fatica capire cosa c’era in quella testa,dove mi avrebbe portato quell’inquietudine?
Ed ora eccomi qui come allora , non più quaderni ma pagine web a raccontarmi a cercare di comprendere il tumulto che a distanza di tanto tempo sembra non avermi mai abbandonato solo parentesi di estremo raziocinio dettate dagli eventi, figli da crescere una vita da condurre , adesso tutto torna a come quando 16enne meditavo fughe , allora fuggivo da un luogo, da un destino segnato , da una vita già scritta; adesso la fuga è da me e da quello che ho faticosamente messo in piedi …alla ricerca di non so bene cosa ….
Appaio confusa, ma di fatto, non e’ cosi, saprei in che direzione andare . dovrei razionalmente abbandonare la strada che ho inconsciamente scelto, troppi ostacoli, troppo di tutto serve per non giungere quasi certamente a nulla. Userò questo spazio come una sorta di diario di bordo , chissa che, navigando , navigando, non trovi le mie americhe.

domenica 20 luglio 2008

Tra cielo e mare


Quante bottiglie vuote
ci trovi in un amore
quante promesse fatte
e mantenute male
quanta rincorsa presa
per non andar lontano
ma per sentire il vento
che sbatte sopra il viso

Quanta distanza credi
ci sia tra il cielo e il mare
se un orizzonte solo
basta a farla sparire

Quanta memoria serve
per ricordare bene
e quanta invece
per poter dimenticare
facciamo che stanotte
io mi ricordo il mare
facciamo che stanotte
mi basta ricordare

Quanta distanza credi
ci sia tra il cielo e il mare
se un orizzonte solo
basta a farla sparire

Quanta distanza credi
ci sia tra il cielo e il mare
quanta distanza credi
ci sia tra noi e l'amore

L’amore come un onda anomala,
cresce da lontano aumentando
la sua forza fino a travolgere ogni cosa.
L’amore è lo scoglio a cui
ci si ancora in due per sentirsi uno

Il vecchio e il mare


A volte, in una barca, qualcuno parlava. Ma quasi tutte le barche erano silenziose eccettuato il tuffo dei remi. Si allontanarono le une dalle altre appena uscite dall'imboccatura del porto e ciascuna si avviò in quella parte di oceano in cui sperava di trovare pesci. Il vecchio intendeva dirigersi al largo e si lasciò l'odor della terra alle spalle e remò nel fresco odor dell'oceano del primo mattino. Vide la fosforescenza delle alghe del Golfo nell'acqua mentre remava in quella parte dell'oceano che i pescatori chiamavano il gran pozzo perché vi era un salto improvviso di più di mille metri in cui si adunavano pesci di ogni genere a causa del mulinello creato dalla corrente contro le pareti ripide del fondo dell'oceano. Si concentravano qui gamberetti e pesci da esca e a volte frotte di calamari nelle buche più profonde, che la notte salivano alla superficie a far da nutrimento a tutti i pesci che passavano.

Nell'oscurità il vecchio sentì giungere il mattino e mentre remava udì il suono tremolante dei pesci volanti che uscivano dall'acqua e il sibilo fatto dalle rigide ali tese mentre si allontanavano librate nel buio. I pesci volanti gli piacevano molto ed erano i suoi migliori amici, sull'oceano. Pensò con dolore agli uccelli, specialmente alle piccole, delicate sterne nere, che volavano sempre in cerca di qualcosa senza quasi mai trovar nulla e pensò: "La vita degli uccelli è più dura della nostra, tranne per gli uccelli da preda, pesanti e forti. Perché sono stati creati uccelli delicati e fini come queste rondini di mare se l'oceano può essere tanto crudele? Ha molta dolcezza e molta bellezza. Ma può diventare tanto crudele e avviene così d'improvviso e questi uccelli che volano, tuffandosi per la caccia, con quelle vocette tristi, sono troppo delicati per il mare".

Pensava sempre al mare come a la mar, come lo chiamano in spagnolo quando lo amano. A volte coloro che l'amano ne parlano male, ma sempre come se parlassero di una donna. Alcuni fra i pescatori più giovani, di quelli che usavano gavitelli come galleggianti per le lenze e avevano le barche a motore, comprate quando il fegato di pescecane rendeva molto, ne parlavano come di el mar al maschile. Ne parlavano come di un rivale o di un luogo o perfino di un nemico. Ma il vecchio lo pensava sempre al femminile e come qualcosa che concedeva o rifiutava grandi favori e se faceva cose strane o malvage era perché non poteva evitarle. La luna lo fa reagire come una donna, pensò.

Ah, io non chiederei d'essere un gabbiano né un delfino;
mi accontenterei d'essere uno scorfano
- ch'è il pesce più brutto del mare -
pur di ritrovarmi laggiù,
a scherzare in quell'acqua
.

L'uomo e il mare


Uomo libero, tu amerai sempre il mare!
Il mare è il tuo specchio; contempli la tua anima
Nello svolgersi infinito della sua onda,
E il tuo spirito non è un abisso meno amaro.
Ti piace tuffarti nel seno della tua immagine;
L'accarezzi con gli occhi e con le braccia e il tuo cuore
Si distrae a volte dal suo battito
Al rumore di questa distesa indomita e selvaggia.
Siete entrambi tenebrosi e discreti:
Uomo, nulla ha mai sondato il fondo dei tuoi abissi,
O mare, nulla conosce le tue intime ricchezze
Tanto siete gelosi di conservare i vostri segreti!
E tuttavia ecco che da innumerevoli secoli
Vi combattete senza pietà né rimorsi,
Talmente amate la carneficina e la morte,
O eterni rivali, o fratelli implacabili!

Nereidi


Come i delfini, emergendo dal mare
quando il cielo è sereno,
a frotte volteggiano intorno alla nave lanciata in corsa,
disponendosi ora davanti,
ora di dietro, ora lungo i fianchi,
gioia per i naviganti, così le Nereidi,
balzando dal basso verso l'alto,
tutte insieme volteggiavano intorno alla nave Argo,
e Teti guidava la rotta.

sabato 19 luglio 2008

Gelosia


Il quadro vuole introdurre un’argomento assai spinoso.
La gelosia

La gelosia è un sentimento legato alla natura stessa dell’essere umano

Si "scatena" nel soggetto geloso per impulso di possessività o di eccesso di protezione nei confronti di un soggetto.

La gelosia ha diversi aspetti, i più comuni sono legati alla sfera dei sentimenti o degli affetti all’ambito lavorativo. A volte l'eccesso di possessività o di volontà di protezione nei confronti del soggetto cela insicurezza.

È sicuramente un fenomeno da non sottovalutare in quanto la gelosia può diventare morbosa, sfociando in una vera patologia.<

Doppia natura


"… Il lupo della steppa aveva quindi due nature, una umana e una da lupo: era questo il suo destino e può darsi che non fosse poi così strano e inconsueto. Si vedevano in giro molte persone che in sè avevano molto del cane o della volpe, del pesce o del serpente, e non per questo incontravano gravi difficoltà. In queste persone l’uomo conviveva con la volpe, con il pesce, e nessuno dei due faceva male all’altro, anzi si aiutavano. Invece per Harry era diverso, in lui l’uomo ed il lupo non convivevano fianco a fianco ne tantomeno si aiutavano: si odiavano a morte continuamente, l’uno viveva per far del male all’altro, e quando due vivono come nemici mortali in un corpo e in un’anima, la vita è difficile…".(Tratto dal lupo della steppa di Hermann Hesse… )


Vi capita mai di sentire in voi due nature?. Io credo di essere come Harry il lupo della steppa, con le mie indecisioni, i miei dubbi, le mie paure; ma anche le mie virtù, il mio coraggio la mia gioia per la vita, le mie illuminazioni.

About a boy


Toward another
he has gone
to breathe an air
beyond his own
toward a wisdom
beyond the shelf
toward a dream
that dreams itself

about a boy
beyond it all
about a boy
beyond it all

from the forest
from the foam
from the field
that he had
known
toward a river
twice as blessed
toward the inn
of happiness

about a boy
beyond it all
about a boy
beyond it all

from a chaos
raging sweet
from the deep
and dismal street
toward another
kind of peace
toward the great
emptiness

about a boy
beyond it all
about a boy
beyond it all

[ ]
I stood among them
I stood alone
boy boy
just a boy
just a little boy
[ ]
just a little boy
who will never grow

Siamo tutti matti


Matti !
Siamo tutti, matti!
Urliamo, c’insultiamo,
Da nevrosi, siamo afflitti!
Spariamo dei sorrisi,
Degli alibi perfetti,
Colletti inamidati,
Dai trascorsi assai sospetti!

Siamo tutti matti!
Fuori ogni misura,
In fondo a ogni promessa,
L’incertezza e la paura .

Fragili ed inetti,
Bugiardi, trasformisti,
Regalaci un computer,
Se non vuoi vederci tristi!

Siamo tutti matti… Matti!
Sciocchi o intraprendenti,
Vere oppure appariscenti,
Decidiamo che destino avremo mai…
Se l’occhio andrà d’accordo col cervello,
Se il cuore ci dirà la verità!

Teneri, incompresi,
A quelle labbra ancora appesi,
Questa guerra è bella,
Ma ci esaurirà !
Uomini, che fantasia!
Donne, anche voi,
Che imprudente, bugia!

Matti!
Senza via d’uscita…
Ogni sistema è buono,
Per fregare questa vita!
Barche senza remi,
Asciutti temporali,
Frammenti d’infinito,
In balia dei cellulari!

Siamo tutti matti,
Matti proprio tutti,
Buoni solamente,
A strofinarsi dentro i letti,
Vuoti di memoria,
Vittime in carriera,
Grazie ad una mela,
Siamo entrati nella storia!

Siamo tutti matti… Matti… Matti



I matti sono sempre felici

giovedì 17 luglio 2008

In un momento




In un momento
Sono sfiorite le rose
I petali caduti
Perché io non potevo dimenticare le rose
Le cercavamo insieme
Abbiamo trovato delle rose
Erano le sue rose erano le mie rose
Questo viaggio chiamavamo amore
Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose
Che brillavano un momento al sole del mattino
Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi
Le rose che non erano le nostre rose
Le mie rose le sue rose

P.S. E così dimenticammo le rose.