non puoi riprenderlo indietro.
Se ne è andato per sempre"
perduta e folle in un mondo di giusti (i matti sono sempre felici)
And there is another sunshine,
Though it be darkness there;
Never mind faded forests,
Never mind silent fields -
Here is a little forest
Whose leaf is ever green;
Here is a brighter garden,
Where not a frost has been;
In its unfading flowers
I hear the bright bee hum;
Prithee, my Brother,
Into my garden come!
(Emily Dickinson)
C'è un altro cielo,
sempre sereno e bello,
e c'è un'altra luce del sole,
sebbene sia buio là -
non badare alle foreste disseccate, Austin,
non badare ai campi silenziosi -
qui è la piccola foresta
la cui foglia è sempre verde -
qui è un giardino più luminoso -
dove il gelo non è mai stato,
tra i suoi fiori mai appassiti
odo la luminosa ape ronzare,
ti prego, Fratello mio,
vieni nel mio giardino!
Senza paura, lasciando dell'uovo la tiepida cella,
Larva bizzarra e insignificante,
Inconscio abbozzo, fuori dalla matrice gettato,
Hai dovuto, giocando d'azzardo,
Nascere senza paura
Senza paura, nelle mattine dorate e i mezzogiorni,
In pieno sole o sotto l'uragano
si deve, nel frastuono dei tuoni maledetti,
Di fronte ai gridi dei demoni, le nebbie, il miraggio
Vivere senza paura.
Senza paura, venuta la sera dall'ombra violetta
- Oh vecchio cuore infine consolato -
Dovrai, mollando gli ormeggi alla cieca
Per offrire al riflusso il tuo scafo abbandonato
Morire senza paura.
Ogni giorno, per ragioni professionali, entriamo in contatto con decine di persone. Un'umanità varia, composta da clienti difficili, dirigenti nevrotici, colleghi permalosi, selezionatori inflessibili, collaboratori svogliati, partner commerciali diffidenti... Un mare di seccature. Oppure d'opportunità! Tutto dipende dalla nostra capacità di farci valere, di creare motivazione ed empatia, di comunicare in modo chiaro, efficace, persuasivo.
Nelle stesse ventiquattr'ore siamo chiamati a sviluppare, a vivere e a proteggere gli affetti importanti della nostra vita. Un mare di gioia oppure di sofferenza. A seconda che riusciamo, o no, a creare relazioni profonde e armoniose con le persone che amiamo.
Avanza l’autunno nel calpestìo delle foglie sul selciato
ed é un passo appena abbozzato
al calar della sera.
Ti svegli un mattino e sai che niente e’ come prima,
sai che tu sei diverso…
e cerchi di non pensare e cerchi di non ricordare
Vorresti che il tempo non fosse passato …
e ricordi che un giorno ci hai creduto
l’amaro sapore che hai in bocca altro
non e’ che la somma dei tuoi errori
Prendi una sigaretta dal pacchetto e leggi:
Fumare uccide, come se vivere fosse uno scherzo.
Chi
da una poesia
si aspetta la salvezza
dovrebbe piuttosto
imparare
a leggere poesie
Chi
da una poesia
non aspetta alcuna salvezza
dovrebbe piuttosto
imparare
a leggere poesie.
La sua luce avvolge il bosco, il canneto, lo stagno
e il sentiero con pallido alone melanconico.
Anche d’ inverno in notti senza luce
quando alle finestre vorticano danze di fiocchi
e il vento tempestoso, ho spesso l’ impressione di guardarti.
Il piano intona con forza ingannevole
e la tua profonda e cupa voce di contralto
mi parla al cuore. Tu la più crudele delle belle donne.
La mia mano afferra alle volte la lampada
e la sua luce tenue posa sulla larga parete.
Dalla antica cornice la tua immagine oscura guarda
mi conosce bene e mi sorride, stranamente.
Ma io ti bacio mani e capelli
e sussurro il tuo nome.
Da alcune settimane si era messo sotto il grande tavolo della cucina e non voleva muoversi di lì.
Suo padre al mattino consegna la posta e sua madre fa le pulizie alla scuola e allora mi sono offerto di stare ogni giorno accanto al ragazzo, senza mai dirgli nulla, solo ogni tanto accarezzandogli delicatamente il capo o versandogli nel bicchiere dell’acqua fresca.
“Lo faccia bere, lo faccia bere tanto.” Pareva avesse consigliato il medico al padre.
Dopo una diecina di giorni di silenzio condiviso, appena interrotto di quando in quando dal suo sommesso borbottìo, Amedeo, d’improvviso, ha incominciato a parlarmi, con voce chiara e distesa.
“Non posso uscire di qui. Quando cammino per strada d’improvviso si aprono nell’asfalto delle vere e proprie voragini. La strada incomincia a scricchiolare e davanti a me appare un buio abissale.
Certo le prime volte ho rischiato di caderci dentro in queste gigantesche buche. Ma da quando mi sono messo qui sono al sicuro.”
Mi verrebbe voglia di dirgli che io, ogni giorno, venendo da lui, non ho visto aprirsi alcuna buca e la sola cosa cui fare attenzione sono le macchine e i motorini che sbucano da ogni parte. Preferisco continuare a tacere e ascoltare le sue rivelazioni.
“Vedevo la gente camminare senza entusiasmo lasciandosi inghiottire con indifferenza e rassegnazione dai crepacci che si aprivano nelle strade e nelle piazze.
Qualche volta cercavo di avvertirli del pericolo, ma nessuno sembrava udire la mia voce.”
La mamma di Amedeo, quando torna dal lavoro non fa che piangere sommessamente e sbriga le faccende di casa scostando continuamente le lacrime che le bagnano il viso.
Oggi sono riuscito ad avvicinarla sul balcone.
“Signora, lei sa dove abita la ragazza di cui parla suo figlio?”
“Quale ragazza, non c’è nessuna ragazza. Il fatto è che lui stava preparando uno degli ultimi esami e quando entravo in camera sua lo sorprendevo a parlare con una presenza invisibile che lui chiamava Nina.”
Ho riflettuto su questa informazione della madre di Amedeo.
Sono andato all’Università, facoltà di psicologia, e nel cortile affollato ho cominciato, camminando qua e là a chiamare “Nina.”
Di tanto in tanto qualche ragazza si girava verso di me con aria interrogativa ma non era adatta al mio scopo.
Finalmente ho incontrato la vera Nina. Le ho spiegato il mio piano e siamo andati a casa di Amedeo.
La ragazza si è chinata sotto il tavolo e ha detto:
“Amedeo, sono Nina. Cosa fai lì sotto?”
“Niente.Cercavo il coperchietto della penna, aspettami, vengo subito.”
I due sono usciti di casa insieme e si sono avviati giocando teneramente sul lungo viale e finalmente nessuna voragine si apriva più di fronte a loro.
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